24/11/09

VOLONTA' TRADITE, E ORA VLADIMIR NABOKOV


Cari tutti, ci vuole un ottimo spritz, che sto bevendo, per affrontare un argomento del genere.
Quanto valgono le ultime volontà di un uomo, confidate ad una compagna di vita, un figlio, un amico? E soprattutto che valore hanno per chi resta? Bè, in certi casi hanno solo valore economico, in altri anche "patrimonio culturale dell'umanità". Mi riferisco alle ultime volontà di Virgilio, espresse in punto di morte duemila e rotti anni fa, a Vario (poeta) e Augusto (imperatore) pregandoli di distruggere l'Eneide perchè, secondo lui, era incompiuta. Ah, cosa avremmo perso tutti! In questi giorni, tornando al presente, Dimitri Nabokov (il figlio) ha deciso di far pubblicare "L'originale di Laura" (Morire è divertente), tradotto da Anna Raffetto per Adelphi. Giusto o sbagliato? Perchè proprio adesso, a trentadue anni dalla morte dell'autore? La moglie Vera aveva scelto di non scegliere, cioè si limitò a tenere lo scritto in un caveau di una banca, anche se il marito aveva chiesto esplicitamente di destinarlo al rogo, perchè incompiuto.
Sappiamo che la carta brucia a 451°fahrenheit, e che Kafka aveva chiesto all'amico Max Brod di raggiungere questa temperatura servendosi del "Processo" e del "Castello".
Altra promessa tradita. Anche in questo caso avremmo perso molto.
Ma Virgilio e Kafka erano dei perfezionisti e, come la maggior parte dei grandi autori, erano raramente soddisfatti del loro lavoro. Non è questo il caso di Nabokov, per il quale l'ultimo lavoro era ed è realmente incompiuto. Un romanzo in frammenti, composto da 138 schede che, sono solo bozze incomplete e parziali, nelle quali si intuisce la potenzialità del romanzo, ma la struttura ha solo due momenti sviluppati. Le pagine hanno in alto la riproduzione di una scheda manoscritta e, in basso, la traduzione del testo corrispondente. Si ha la sensazione, soprattutto visiva, di entrare nel momento creativo di Nabokov. Da ciò, personalmente, ritengo che si sarebbe dovuto pubblicare come saggio di filologia, di creatività nello studio degli scritti di Nabokov, senza presentarlo a tutti come la sua ultima opera. Un vero gioiello solo per addetti ai lavori. Probabilmente per fugare il senso di colpa, il figlio Dimitri ne ha scritto la prefazione, dove esplicita i dubbi e le valutazioni che l'hanno portato alla pubblicazione. Chissà se suo padre, ovunque si trovi, sarà d'accordo con questa premessa.
Marianna

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' probabile che i Nabokov abbiano bisogno di soldi, non c'è dubbio, ma prenderei senz'altro le parti di chi pubblica a oltranza..se solo penso a Kafka, se non ci fosse stato Max Brod a salvarlo, contravvenendo alle sue disposizioni. Perciò, anche se sarà un'opera per studiosi ben venga...i grandi hanno sempre delle perle nascoste.
PaolaC

Anonimo ha detto...

Eventualmente ad aver bisogno di soldi è solo il figlio Dimitri.
Ma con i diritti potrebbe campare cent'anni senza fare nulla.
Comunque sono d'accordo con Paola C.
M