01/04/12

FUTURO ANTERIORE, UN OSSIMORO?

Il futuro anteriore è una forma verbale che indica eventi, esperienze e fatti considerati come compiuti, ma che si trovano nell'ambito dell'avvenire o in quello dell'insicurezza. (Wikipedia)

Non pensavo che un tempo verbale potesse creare ansia, eppure... . Forse non avevo riflettuto abbastanza su questo "tempo" che deve ancor'essere, che si suppone sarà.
Il tutto nasce da una discussione ad un incontro Spritz Letterario, quando Paolo se ne esce con << il futuro anteriore mi inquieta e, ancor più, mi inquieta che nessuno di voi sia inquieto come me al riguardo>>. Ora, i casi sono 2:

1- nessuno ha mai riflettuto sul FUTURO ANTERIORE;
2- quale e quanti spritz aveva bevuto Paolo quel martedì?

L'indicativo futuro anteriore è un tempo composto che descrive uno stato/fatto collocato nel futuro, ma anteriore a un altro.

Per sua natura, il futuro anteriore è dunque un tempo "relativo", il cui valore non è determinato tanto dal momento dell'enunciazione quanto dal rapporto con un altro futuro; per questo, normalmente, compare in frasi subordinate.

Questo tempo è generalmente sentito come "prezioso" e il suo impiego è limitato. Specialmente nella lingua parlata, esso subisce la concorrenza  del presente (Se ti metti l'amministrazione contro, non avrai l'appalto) e del passato prossimo (Dopo che se n0è andato, ti telefonerò). Tuttavia, il futuro anteriore è usato di norma quando un evento venga rappresentato come necessario affinché ne accada un altro.

Il futuro anteriore può essere impiegato in frasi indipendenti quando abbia i seguenti valori, propri anche dell'indicativo futuro semplice.
(Grammatica italiana-blog)

C'É DA RIFLETTERE SUL PROPRIO FUTURO, ANTERIORE O A POSTERIORI.
Lo faremo martedì 3 al prossimo incontro, sperando di non trascendere nella metafisica dopo qualche spritz. Se volete partecipare alla discussione, dalle 18:30 ci trovate al bar SARTEA di Vicenza.
Parleremo anche dei libri di Massimiliano Santarossa e dell'hashtag di Twitter #parliamodilibri.

1 commento:

Simone ha detto...

Diciamo che su un punto seguo Paolo (anche se un po' invadiamo il campo della filosofia): essendo il futuro una tabula rasa, un qualcosa di indefinito che non sappiamo limitare entro confini, che senso ha definirne un prima e un dopo? Si può fare col passato, che ci permette una concatenazione retrospettiva di eventi, ma per ciò che deve ancora accadere?